Dove c’è troppo sforzo e fatica in genere le cose non scorrono e non fluiscono al meglio.
Anche se, in questo momento, questo pensiero ci può sembrare così lontano da noi, in realtà, non siamo nati per soffrire e lottare, siamo qui su questa terra per essere vitali e creativi. Questo pensiero va contro la nostra tradizionale educazione,con cui siamo cresciuti, ma se iniziamo ad abbracciarlo e a ” sentirlo” e’ estremamente potente e straordinariamente trasformativo.
Lo so, direte voi, prova tu a stare qui con un parente / genitore in ospedale di cui da giorni non si ha più notizie ?
Lungi da me sminuire questo difficile momento, ma osservare, riconoscere lo sforzo che facciamo per voler mantenere tutto il più possibile sotto controllo, e’ il primo passo per andare incontro al nostro benessere.
Lo sforzo e’ una distrazione da ciò che e’. Nel momento in cui accetto ciò che e’ non c’e’ lotta.
Se continuo a pretendere di voler cambiare ciò che e’ in ciò che non e’, ci sarà sempre lotta e una grande dispersione di energia. I migliori momenti in cui creiamo davvero qualcosa avvengono quando non siamo sotto sforzo, quando siamo completamente aperti, in completa comunicazione con noi stessi, completamente integrati.
Quale potrebbe essere la peggior cosa che potrebbe capitarti se, in questo momento, mollassi il conflitto, lo sforzo dentro di te, se smettessi di fare,fare, fare e…creassi spazio interno per far emergere ciò che e’ ?
Potresti forse calmare la tua tensione e “prendere spazio”, prendere “lagiustadistanza” da ciò che ti sta capitando ?
Quante volte ti permetti di stare affacciato alla finestra e di guardare nel celo le nuvole che passano e cambiano forma ?
Quanto tempo e’ trascorso dall’ultima volta in cui cercavi nuove sagome che si formavano dallo spostamento delle nuvole per fantasticare con l’immaginazione ?